mercoledì 11 luglio 2012

On 7/11/2012 09:46:00 AM by La Bottega della Luna   No comments



Ho trovato questo interessante articolo su una rivista americana e l’ho tradotto per voi (di Vikram Singh).

Gli Stati Uniti hanno un serio problema di obesità, è quasi un’epidemia. Obesità e sovrappeso sono caratteristici di tutto il mondo “sviluppato”, se ne parla tantissimo e certamente i fattori che contribuiscono alla loro costante crescita sono molti, ma  credo possano essere riassunti in una causa principale: abbiamo perso il contatto con l'identità del nostro cibo.

I giapponesi hanno un modo di dire - itadakimasu – che possiamo tradurre in "prendo la tua vita", che oggi è usato come equivalente di "buon appetito", ma ha invece un significato molto più profondo: nel rapporto a due tra chi nutre e chi viene nutrito, per uno significa  sopravvivere e per l’altro significa morire, sacrificarsi. Animale o vegetale che sia, chi nutre avrebbe potuto sopravvivere e riprodursi.  
Nel nostro mondo, quello della grande produzione alimentare, ci sono almeno sei livelli di separazione tra il nostro cibo e noi. Per questa ragione abbiamo dimenticato la sua identità, non sappiamo più riconoscere che il nostro cibo deriva  da un animale o da una pianta che prima erano vivi  (il valore sostenuto dal termine itadakimasu). Questo mancato riconoscimento ci rende facile mangiare troppo e, se vogliamo fare progressi significativi nella lotta contro l’obesità e il sovrappeso, dobbiamo essere più attenti verso il cibo che consumiamo. Dobbiamo in particolare godere della carne che mangiamo, con la consapevolezza dell’interconnessione tra noi e l'animale e dell'impatto che le nostre scelte di consumo hanno sul pianeta. Con più consapevolezza, la nostra tentazione di indulgere all’eccesso di cibo si ridurrà e, come diretta conseguenza, la nostra salute migliorerà. Mangiare consapevolmente può essere uno sforzo impegnativo e deve essere una pratica quotidiana. Ecco cinque suggerimenti per iniziare:

1. Ricordiamo che la carne proviene da un animale, non dal supermercato.
I supermercati americani sono noti per l’eccesso delle merci esposte. Quando vediamo una fila di polli alla griglia, chili di salumi e migliaia di scatolette di tonno impilate sugli scaffali, è facile dimenticare che la carne non cresce sugli alberi. La prossima volta che acquistiamo carne, cerchiamo di ricordare che, invece di fare un sacrificio per il nostro nutrimento, l'animale avrebbe potuto avere una vita lunga e appagante.

2. Prepariamo il cibo ad arte.
I giapponesi, per esempio, preparano ad arte il pesce sotto forma di sushi - di squisita fattura e dai colori vibranti - per incoraggiare i consumatori a godere consapevolmente di ogni pezzo, inoltre le porzioni più piccole riducono le tentazioni di gola. Il rispetto per il cibo espresso dall’esempio del sushi dovrebbe essere applicato a tutti i pasti, di qualunque cosa siano costituiti.

3. Brindiamo prima del pasto.
Fare un piccolo brindisi – anche analcolico – prima di ogni pasto aiuta a trasformarlo in una mini-festa. Con questa mentalità è più facile apprezzare davvero il nostro cibo. Inoltre, un piccolo brindisi ci ricorda che ogni giorno è speciale e questo riconoscimento ci può aiutare ad affrontare lo stress della nostra vita quotidiana.

4. Trasformiamo il pasto in un orgasmo sensoriale.
Mangiare è un piacere. Facciamo un respiro profondo e godiamo del profumo del cibo prima di portarlo alla bocca. Mastichiamo lentamente. Tentiamo di notarne la struttura e di identificare le diverse erbe e spezie utilizzate nella cottura. Ascoltiamoci mentre mastichiamo, ci aiuterà a mantenere un ritmo lento.

5. Abbiamo pazienta tra una portata e l’altra.
Il nostro cervello ha bisogno di tempo per elaborare i segnali si sazietà. Diamogli una decina di minuti tra un piatto e l’altro, solo così sapremo se davvero siamo ancora affamati. Il saper aspettare riduce il rischio di mangiare in eccesso e, di conseguenza, del sovrappeso e dell’obesità.


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