domenica 18 novembre 2012
On 11/18/2012 05:24:00 PM by La Bottega della Luna 2 comments
Cos'è esattamente il Punto? Dove si trova e come stimolarlo? Quali sensazioni e piaceri sono legati al Punto G?
Le risposte a queste domande, insieme a indicazioni pratiche, sono in questo interessante testo di Elmar e Micaela Zadra di cui ti diamo una ricca anticipazione.
Se ti interessa leggerlo tutto http://www.labottegadellaluna.com/PBSCProduct.asp?ItmID=3949979
Se cerchi un aiuto, esiste un vibratore specifico studiato apposta per raggiungere il Punto G
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COME TROVARE IL PUNTO G
Ti invitiamo a seguire
questo massaggio (alcuni lo considerano un rituale) passo per passo. E’ un modo
sicuro e collaudato per svegliare le potenzialità del punto G. Non è l’unico
modo per entrarci in contatto, ma almeno la prima volta è consigliabile
procedere in modo sistematico. Quando poi avrai preso confidenza, lo potrai
sempre modificare a tuo piacimento. Una volta che hai identificato il punto G
con sicurezza seguendo questi passi, tutte le sue emozioni ti saranno più
familiari, riuscirai più facilmente a ritrovarlo quando ti masturbi e
riconoscerai meglio le sue sensazioni tipiche quando farai l’amore.
Ma ora passiamo alla
pratica, spiegando prima come individuare il punto G mediante la collaborazione
di un compagno e poi come farlo da sola.
Un’avvertenza: seguire i
5 passi con metodo non significa farlo meccanicamente, anzi, fallo con
emozione, con passione, con difficoltà, con piacere, fallo come viene, ma
rimani nel ritmo, senza bruciare le tappe.
Certo, durante i corsi
di Tantra questo massaggio dura più di quattro ore e i partecipanti vengono
aiutati dal contesto, sostenuti dalla presenza di una guida passo per passo,
dall’atmosfera di gruppo, dall’intenso lavoro sulla sessualità svolto nei
giorni precedenti, insomma, da una serie di circostanze che aiutano a superare
le possibili difficoltà della prima volta. Facendolo a casa con il tuo compagno o con la tua compagna, un lasso di tempo di una
o due ore può essere considerato più ragionevole. Quali sono i 5 passi?
Come possiamo vedere dalle risposte sopra, le donne non parlano solo di eccitazione o di piacere, ma anche di tutt’altro, e la vera novità non è tanto la scoperta di una zona erogena in più, quanto il fatto di provare percezioni così diverse in questo luogo.
L’uomo si prende cura
dell’ambiente, per esempio accompagna i bambini dalla nonna, porta la camera a una temperatura gradevole, attacca la segreteria telefonica e fa tutto ciò che
serve per potersi dedicare per due ore esclusivamente alla sua donna. Prepara
anche tutto il necessario che servirà durante il massaggio: olio e gel
vaginale. Se siete tesi, potete iniziare con un po’ di movimento, streching o
danza, per entrare più in contatto con il vostro corpo, poi aprite il rituale
con un saluto. Come prima cosa vi comunicate le paure, aspettative,
preoccupazioni e pensieri rispetto all’esperienza che state per fare. Poi
l’uomo fa alla donna un massaggio per rilassare tutto il corpo, e quando lei
sarà sdraiata supina si siede tra le sue gambe.
2. Bussare alla porta
Bussare alla porta: In
questa fase l’uomo si avvicina alla zona calda aiutando la donna a scendere
con la propria coscienza nei genitali e a rilassarli. Massaggia i muscoli
addominali, quindi massaggia l’inguine e il perineo. Poi distribuisce l’olio
sui genitali e prosegue con il massaggio delle grandi labbra e infine delle
piccole labbra. Durante tutti questi massaggi, con l’altra mano ogni tanto
distribuisce l’energia a tutto il corpo.
3. Aprire la porta
L’uomo pone un dito
all’entrata della vagina e, quando lei chiama, entra con delicatezza con la
prima falange, premendo lateralmente in tutte le direzioni. Bisogna immaginare
di toccare ogni ora di un orologio con le 12 verso il clitoride e le 6 verso
l’ano. Dopodiché l’uomo entra con la seconda falange, premendo ancora tutte le
ore, ma questa volta più in profondità. Alla fine entra con tutto il dito e
facendo pressione aiuta la vagina a rilassarsi in tutte le direzioni,
tralasciando per il momento le 12.
4. Togliere il velo
L’uomo può ora andare
sulle ore 12 e cercare il punto G chiedendo feedback alla donna. Inizialmente
esercita una pressione delicata, poi la fai aumentare in modo costante per
alcuni minuti, quindi iniziare ad alternare una pressione costante sul punto G
con delle pulsazioni o vibrazioni per un bel periodo.
5. Il femminile svelato
Dopo aver stimolato a
lungo il punto G. l’uomo ritira lentamente il dito e lascia riposare la donna
nelle sue sensazioni. Alla fine concludete il massaggio e lo spazio rituale con
un saluto.
Come avrete notato, il
metodo non è affatto complesso. Ciò che rende questo viaggio più imprevedibile
non è infatti l’aspetto tecnico, ma le sensazioni e le emozioni che lo
accompagnano. Come per Cristoforo Colombo, la vera sfida non era tenere il
timone per orientare la sua nave verso ovest o trovare i venti giusti, ma
quella dell’ignoto. Analogamente, anche il nostro viaggio ci porterà a scoprire
un nuovo mondo, nuovi territori della nostra sessualità, stupendoci e
disorientandoci con sensazioni curiose, emozioni profonde, e una più acuta
consapevolezza di sé.
COME STIMOLARLO
Ora ti puoi mettere alla ricerca
del punto G, piegando il dito in alto e tastando avanti e indietro sulle ore 12
nella vagina della tua compagna, lungo una linea immaginaria che va dall’osso
pubico fino al collo dell’utero. Generalmente riconosci il punto G dal suo
tessuto leggermente più rugoso e talvolta più turgido, più in rilievo rispetto
alle zone limitrofe, come il tetto del palato. Gli uomini lo descrivono come
un’oliva, una noce, una piccola isola oppure come “un bruco cicciotello”. Se
non sei sicuro di essere sul punto, prova la stessa pressione in un’area di 1
cm più avanti, più indietro o lateralmente, finché la differenza diventa
palpabile.
Ma non sempre il punto sacro è
riconoscibile al primo contatto, anzi, spesso è dormiente e si inturgidisce
soltanto quando viene stimolato. In quel caso ti ritrovi alle prese con un
paradosso: per trovarlo bisogna stimolarlo, ma per stimolarlo bisogna prima
averlo trovato. L’unica soluzione è continuare a toccare i diversi punti sulla
linea delle 12 e con un po’ di pazienza prima o poi troverai una zona che
cambierà consistenza sotto la tua pressione, gonfiandosi. Tastandolo potresti
percepire anche delle piccole scariche. Nel dubbio chiedi conferma alla tua
compagna.
Una volta che hai individuato
l’area che ti interessa, rimani lì e mantieni un contatto dolce e benevolo
immaginando di passare con il tuo respiro attraverso il dito. Il Koka Sastra
indiano chiama questo gioco col dito ardhentu o “mezzaluna”. Se teniamo
presente che sulle latitudini dell’India la luna è più “sdraiata”
sull’orizzonte rispetto al cielo italiano, ne otteniamo una bella immagine del
dito inserito nella vagina e curvato verso l’alto proprio come una mezza luna.
Come donna, riconosci di averlo
trovato dall’inconfondibile sensazione di dover urinare anche se avevi svuotato
la vescica poco tempo prima. E’ solo un’impressione passeggera, quindi non devi
assecondarla interrompendo il massaggio per andare in bagno. Molte volte
avverti anche un senso di fastidio, di bruciore, di fitte, o di scariche
elettriche. Insomma, nulla di piacevole, ma almeno sai di aver trovato il punto
giusto. Circa la metà degli uomini lo trova nell’arco di alcuni minuti, una
percentuale leggermente inferiore ne impiega 2 o 3, altri cercano per più di 5
minuti.
Come uomo, se inizialmente
esercitavi un tocco delicato, quando il punto G si inturgidisce puoi
gradualmente aumentare la pressione per circa 5 minuti. Poi allentala di nuovo,
anche se non del tutto, per far riposare un po’ il dito. Volendo, puoi
inserirne un altro senza ritirare il primo (per esempio aggiungere l’indice al
medio) e prepararti a una pressione ancora più decisa. Il punto G non è
delicato come il clitoride, richiede molta più pressione. Per cambiare puoi
anche alternare il tocco costante con diversi movimenti accompagnati dal tuo
respiro.
- Lo stantuffo:
avanti e indietro come un pistone
- La fluttuazione:
come lo stantuffo, con movimenti più dolci e più lenti
- La vibrazione:
movimenti ancora più dolci, ma più veloci, come quando tremi dal freddo
- L’invito:
piegando il dito in su verso di te come nel gesto che significa “vieni
qua”
Rimani almeno 15-20 minuti sul
punto G. Generalmente un movimento costante e continuo aiuta più a rilassarsi,
mentre un movimento ritmato viene percepito come più stimolante, perciò è bello
alternare i due. Con la mano libera accarezza qualche volta le gambe, le
braccia, la pancia della donna per distribuire la carica, in modo che l’energia
liberata possa diffondersi in tutto il corpo.
Un consiglio per l’uomo: se fai
partire il movimento dal respiro, ti risparmi parecchia fatica. Hai presente la
differenza tra uno sforzo muscolare e un movimento fatto con il respiro?
Ricordarti quando con il cacciavite devi superare una filettatura arrugginita o
quando devi aprire un barattolo di marmellata sottovuoto. Se ti concentri molto
sullo sforzo nella mano, diventa faticoso. Se fai lo stesso movimento
accompagnandolo dall’espirazione, il risultato è sorprendentemente facile. Con
lo stesso principio i karateka spaccano mattoni senza farsi male. Tradotto nel
massaggio del punto G questa armonizzazione tra movimento e respiro ti dà la
capacità di stimolare la donna per un lungo periodo con una forte pressione
senza stancarti. Lei non si sente in colpa vedendo la tua fatica o il tuo
disagio e tu puoi godere dello spettacolo del suo piacere.
Se ti piacciono le
visualizzazioni, ti puoi immaginare che nell’espirazione l’energia parta dal
tuo gomito (non dal dito) per arrivare come un raggio fino al punto G e che
l’aria uscente crei pulsazioni e vibrazioni stimolanti per la donna.
Molti uomini raccontano che non è
facile rimanere centrati e presenti quando nella donna si svegliano le energie
sessuali.
Quando la donna si permette di
lasciarsi andare alle sensazioni più svariate, probabilmente ti arriveranno
ondate di piacere femminile, di sentimenti che ti potranno incuriosire,
infastidire o fare paura. In questi momenti, non reagire, ma osserva
semplicemente quanto succede nel tuo corpo, mentre continui il massaggio
rimanendo ben centrato nel tuo polo maschile e nel respiro. Non è necessario
che tu capisca o sappia interpretare tutto quello che sta accadendo alla donna:
assecondalo e lasciati sorprendere dalla ricchezza di emozioni e sensazioni
alternanti.
Non aspettarti per forza le
classiche contrazioni del tratto più esterno della vagina come avvengono
durante l’orgasmo clitorideo. Qui potrebbe anche non accadere niente di simile,
anzi, l’apertura si può addirittura allargare. Inoltre può – ma non deve –
accadere, che la donna arrivi all’apice del piacere con un’eiaculazione. Per
questa eventualità tieni preparato un asciugamano. E’ anche possibile che in
certi momenti la donna ti chieda di muovere il dito più velocemente, di passare
più in fretta alla fase successiva o di fare tutta un’altra cosa. Segui
ugualmente i tempi indicati, non per essere pignolo, ma per svelare il punto G.
Alcuni autori descrivono il punto
G come la parte interiore del clitoride. Tralasciando l’aspetto anatomico
possiamo dire che i vissuti di queste due zone sensibili non riflettono affatto
questa tesi.
Il clitoride ha una reazione
lineare: il primo tocco è piacevolmente eccitante, e i successivi sono via via
sempre più eccitanti fino a raggiungere l’orgasmo.
Il punto G è tutto il contrario,
la sua reazione è ondeggiante, oscilla dal dolore al piacere, dal pianto al
riso, dal non star più nella pelle fino alla pace più profonda; insomma, da un
estremo all’altro. Attraverso la stimolazione di un unico punto la donna può
sperimentare l’intero universo di sentimenti che il suo corpo le può offrire.
Oltretutto, le sensazioni non rimangono limitate all’area pubica o al bacino,
ma tendono a coinvolgere la totalità del corpo.
TESTIMONIANZE
Elena
Provo un piacere diverso dal
solito orgasmo, più sottile eppure più pieno, perché sento coinvolto anche il
basso ventre e non solo i genitali, un piacere continuo che avverto mentre
vengo accarezzata. A volte per qualche secondo mi sembra addirittura di perdere
conoscenza, inoltre aumenta moltissimo la lubrificazione vaginale. Le emozioni
che scaturiscono dalla pressione costante sono ben diverse da quelle provate in
un rapporto.
Rosanna
Per me è stato nuovo il poter
reggere l’insostenibile. La varietà incredibile di esperienze e la velocità dei
cambiamenti di paesaggio, il non fare. Il viaggio fantastico vissuto, le
emozioni provate, gli stati d’animo così alternanti, l’infinito palpabile, il
diventare fluida come l’acqua, l’espandersi nel corpo. Godevo del tempo, di
tutto quel tempo dedicato a me!
Eva
Durante il massaggio era come se
stessi sprofondando in un tunnel buio dove non arrivavo mai fino in fondo. Poi
la scoperta del mio silenzio interiore, del mio spazio più profondo e intimo.
Paola
Quando il mio partner con un dito
mi accarezzava in quella zona dietro l’osso pubico, percepivo subito la
differenza. Qui non provavo quelle tensioni che prima avvertivo in altri punti
della vagina, in particolare alle ore 8 e 9, ma sentivo arrivare dei bruciori
assolutamente specifici. Le sensazioni qui erano molto più intense rispetto a
quanto provavo nelle pareti vaginali, sino a sfiorare il dolore. Successivamente
cambiavano e diventavano altrettanto piacevoli, partendo da ripetute onde di
piacere e bruciore. Il punto G si trasformava allora in un centro esplosivo da
cui irradiavano tutte le sensazioni, mentre le onde di godimento gradualmente
diventano sempre più alte fino a proseguire a un livello costante per molto
tempo, per poi rialzarsi e si riabbassarsi di nuovo.
Francesca
Nel punto G percepivo la classica
voglia di fare la pipì come tutte le mie amiche, poi delle scariche elettriche
quasi insostenibili, e le mani intorpidite. Dopo un periodo di stasi (il grande
nulla) subentrava un calore sensuale, sentivo di essere donna, avvertivo una
sensazione di follia nelle gambe e un trasporto fino all’apertura totale, con
il senso di avere una vagina molto larga e aperta. Era un orgasmo più lieve di
quello che in genere sento al clitoride, ma molto più lungo, rullante,
circolare come la vibrazione di un violoncello che mi suonasse nella mia
pancia. Un’onda fluiva verso le gambe, un’altra si ripercuoteva verso l’alto inondando
il collo e il viso e facendomi venire i brividi. E altre ondate salivano poi
dal basso alla testa, fino a farmela vibrare da dentro.
Sergio (compagno di Francesca)
Dopo alcuni minuti di pressioni
al punto G iniziai a pensare che non ce l’avrei mai fatta, ero proprio stanco.
Poi mi ricordai del respiro e tutto cambiò: una corrente calda prese a fluirmi
dal braccio verso il dito direttamente nel punto G della mia compagna. Da quel
momento in poi riuscii anche a sentire quello che partiva da lei per arrivare a
me: un’onda avvolgente mi scuoteva e mi coinvolgeva tutto, le sue emozioni mi
nutrivano e il mio corpo si addolciva. E io le ridavo tutti questi doni
attraverso il dito. Si era creato un circuito tra di noi, un dare e ricevere di
piacere e di tenerezza.
Silvia
Al punto G mi arrivavano delle
scariche elettriche, dei brividi accompagnati da sensazioni di calore.
Purtroppo la stimolazione si interrompeva spesso, perché io e il mio compagno
perdevamo il contatto con il punto preciso. Quando c’era, percepivo un grande
piacere nella bocca e nel viso, che pulsava con lo stesso ritmo della vagina.
Loretta
E’ stata una tortura fino quasi
alla fine: bruciore, fitte, torpore alle mani, correnti elettriche che
partivano dal punto G per arrivare fino alla gola, un calore dappertutto, ogni
sciocchezza mi irritava ed ero arrabbiata con mio marito; mi sembrava che
facesse apposta di irritarmi, non andava bene nulla. Poi mi dimenavo e perdevo
di nuovo il punto… Soltanto verso la fine ho avvertito che nel profondo di me
qualcosa si rilassava.
Sandra
Toccare il punto G mi aveva
suscitato un modesto fastidio iniziale, la sensazione di essere tirata verso il
basso. C’era anche un leggero battito di tamburo che viaggiava nella vagina per
conto suo, del tutto indipendente dal ritmo della stimolazione. Poi è iniziata
una serie di piccole contrazioni all’utero che presto sono sfociate in
un’esplosione forte e interminabile... E’ stato il più bell’orgasmo della mia
vita, eppure già prima mi consideravo sessualmente molto appagata.
Giovanna
Mentre il mio compagno mi
massaggiava il punto G per un certo periodo avvertii solo qualche fitta qua e
là, poi tanti formicolii e punture nelle dita delle mani e dei piedi.
All’improvviso, però, iniziai a sentire nel bacino delle lievi ondate di
energia che si propagavano verso l’alto. Intanto la pancia si ampliava
acquistando sempre più spazio e un gran calore la riempiva tutta dentro, mentre
mi saliva un’onda avvolgente fino alle spalle. Era piacevolissimo. L’unica
pecca era la gola serrata, tanto che spostavo continuamente la testa sperando
di creare un’apertura, invece rimaneva l’unico punto contratto nel mio corpo.
Eppure, tutte queste sensazioni mi hanno stimolato delle percezioni profonde: a
volte mi sentivo come in un’altra dimensione, dove potevo ricevere dei messaggi
chiari sul mio modo di affrontare le cose, delle illuminazioni, dei momenti di
assoluta consapevolezza.
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Sono tra le persone che fortunatamente vive un felicissimo rapporto con la mia compagna la quale riesce ad avere dei bellissimi orgasmi vaginali. Per tutti quelli che non l'hanno ancora provato consiglio di parlarne con la propria ragazza. una buona comunicazione sta alla base di tutto.
RispondiEliminaHai perfettamente ragione, la comunicazione alla base di tutto, ma non tutti ahimè sono in grado di farla, anzi... si vergognano quasi!!!
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